
La prima visita ginecologica da vergine senza tabù. Come si svolge
La prima visita ginecologica è un momento sempre molto delicato per tutte le donne, indifferentemente alla fascia d’età in cui questo avviene. Può dare maggiore sicurezza comfort sapere in cosa consisterà, come prepararsi al meglio e di cosa non preoccuparsi.
Come si svolge la prima visita ginecologica
Solitamente la prima visita ginecologica inizia con una conversazione informale con il proprio medico per approfondire la conoscenza della paziente e la sua storia medica familiare. In un secondo momento si indaga il motivo della visita per capire se avviene in seguito a dolori o fastidi specifici oppure se si tratta di un controllo di routine.
Nel caso in cui il ginecologo lo ritenga opportuno, si procede a un’indagine più approfondita. Il medico farà accomodare la paziente su un comodo lettino dotato di gambali, che aiuteranno la donna a rilassarsi e sistemarsi nella posizione più comoda per effettuare la visita.
La prima indagine riguarda l’ispezione dei genitali esterni per controllare eventuali anomalie o alterazioni, infiammazioni o perdite. Si procede poi con la palpazione di utero e ovaie. In questo modo il ginecologo può controllare con un dito l’interno della vagina.
In alcuni casi il medico può consigliare di effettuare un’ecografia ginecologica che, nel caso di pazienti vergini, si effettua per via transaddominale. In tal caso viene applicato un gel sulla pelle per far scorrere una sonda sull’addome. Si possono accertare così anche le cause di un eventuale ciclo mestruale irregolare oppure di dolori al ventre.
Un caso più raro è nel caso di prime visite ginecologiche il ricorso all’ecografia via transvaginale. Viene comunque garantita un’attenzione diversa per le donne vergini e una valutazione sull’elasticità dell’imene e la reale fattibilità dell’ecografia.
Preparazione alla prima visita: come vestirti, rilassarsi ecc
In generale non è prevista una particolare preparazione alla visita ginecologia. Le uniche cose da tenere a mente riguardano la cura igienica e l’astensione da lavande vaginali o creme locali a partire da 72 ore prima della visita. Un piccolo trucco: meglio fare pipì prima di recarsi allo studio medico, non è necessario avere la vescica piena e potrebbe creare dei fastidi.
L’abbigliamento non è un problema. Si può scegliere una gonna oppure un pantalone indifferentemente. Al momento della visita sarà comunque doveroso spogliarsi; le zone più intime saranno protette da un fazzoletto appoggiato sul pube. Una piccola accortezza può essere indossare una maglia lunga in modo da sentirti meno “esposte” al momento del controllo.
La scelta di depilare o meno la zona prima di una visita ginecologica è assolutamente personale! Al medico ciò non fa alcuna differenza. È invece importante sentirsi a proprio agio per potersi rilassare e vivere la visita con serenità.
Quanto dura e se fa male
La visita ginecologica dura normalmente circa circa 15-20 minuti. Chiaramente il tempo varia in base alla durata del colloquio iniziale o alla necessità o meno di ulteriori indagini. Ad esempio, il ginecologo potrebbe ritenere necessario l’esecuzione di un’ecografia o del Pap test.
Anche se è normale avere un po’ di ansia prima di una visita ginecologica (specialmente la prima), non ve ne è ragione. Il procedimento è del tutto indolore, anzi, preoccuparsi può solo creare un po’ di resistenza al processo. Un consiglio è quello di concentrarsi a restare rilassate. Sembra un controsenso, ma non lo è.
Per non sentire nessuna resistenza del corpo alla visita, basta concentrarsi sui propri muscoli per mantenerli in uno stato di rilassatezza. Se ci si “abbandona” alla visita, non si avrà nessun fastidio. Nella peggiore delle ipotesi, non si avvertiranno comunque dei veri e propri dolori. Solo una piccola tensione iniziale che il ginecologo aiuterà a superare.
Chi è vergine può fare la una visita ginecologica completa?
Solitamente una donna vergine con l’imene intatto può comunque fare una visita ginecologica. In questo caso il medico ne prenderà atto e procederà con delicatezza controllando solo la parte esterna oppure evitando di rompere l’imene durante l’indagine interna.
Spesso in questi casi si opta per un’ecografia dall’esterno, ma se si dovesse rivelare fondamentale un’indagine più completa, esistono diversi modi per prestare attenzione alla verginità.
Preparazione al Pap-test e HPV
Il Pap test (a cui si può associare anche il test per il Papilloma virus HPV) è l’esame di screening più comune.Viene comunemente associato a malattie sessualmente trasmissibili, ma in realtà è un valido test anche per chi è vergine.
Questo perché a volte è possibile trasmettere un’infezione anche senza un rapporto completo, ma attraverso la stimolazione reciproca dei genitali esterni. Esistono anche forme di irritazioni e infezioni che si sviluppano a prescindere dalla propria vita sessuale col partner.
Il Pap test andrebbe eseguito ogni 3 anni dell’inizio dell’attività sessuale o dai 25 anni di età per prevenire e intercettare soprattutto il tumore della cervice uterina. In linea di massima il Pap Test può rilevare non solo la presenza del Papilloma virus (HPV), ma anche una qualsiasi altra forma di infezione interna.
Prima di eseguire il Pap-test è consigliabile non usare farmaci vaginali e non applicare creme, lavande o simili.
Chi è vergine può fare il Pap-test?
Chi è vergine può fare il Pap test, basta segnalarlo al ginecologo così che sarà attento a non ledere l’imene. Il test non è doloroso, potrebbe solo capitare di avere qualche minima perdita nei giorni successivi.
Il Pap test si effettua con lo speculum, uno strumento usato dal ginecologo per vedere meglio e più in profondità. Nel caso di donne vergini però esiste uno speculum specifico, più piccolo, che può garantire l’esecuzione del test senza infastidire la paziente né recare dolore. Dopo aver inserito lo speculum vengono prelevate con un piccolo spazzolino le secrezioni sul collo dell’utero e sottoposte poi ad esame in laboratorio.
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