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Le cisti ovariche

Una cisti ovarica è una raccolta capsulata di materiale liquido o solido presente all’interno o all’esterno dell’ovaio. È una condizione estremamente frequente nelle donne, soprattutto in età fertile, per cui non deve suscitare stupore. Tuttavia, è sempre bene indagare ogni cisti ovarica dal momento che, se la maggior parte sono formazioni benigne, esistono anche alcune condizioni di patologia maligna.

Significato delle cisti alle ovaie

Cosa sono le cisti ovariche?

Le cisti ovariche contengono materiale liquido o solido e si distinguono in cisti ovariche funzionali o cisti patologiche o non funzionali. Le cisti funzionali rientrano nel normale processo fisiologico del ciclo ovarico e non sono considerate patologiche, per quanto in alcuni casi possano manifestarsi con sintomi importanti. Le cisti non funzionali, invece, comprendono i tumori ovarici (sia benigni che maligni) e cisti secondarie a patologie come l’endometriosi o la sindrome dell’ovaio policistico.

Come si classificano le cisti ovariche?

Le cisti funzionali possono essere:

  • Cisti follicolari: sono cisti causate dalla mancata fuoriuscita dell’ovocita nel momento dell’ovulazione. Di conseguenza, il follicolo cresce riempiendosi di liquido diventando una cisti. Tuttavia, la cisti si risolve spontaneamente nel giro di settimane nella maggior parte dei casi.
  • Cisti luteiniche: sono cisti derivate dal corpo luteo che, formatosi dopo l’ovulazione, accumula al suo interno liquido oppure sangue. Per questo motivo la rottura di una cisti luteinica potrebbe dar luogo ad una emorragia interna. La risoluzione anche in questo caso è generalmente spontanea anche se più lunga rispetto ad una cisti follicolare.

Le cisti patologiche possono essere invece:

  • Cisti dermoidi: sono tumori benigni derivati dalla cellule germinali dell’ovaio che contengono al loro interno tessuti come ossa, capelli, denti e unghie. Sono molto frequenti sotto i 40 anni di età e possono raggiungere anche dimensioni importanti tali da necessitare la rimozione chirurgica.
  • Cistoadenomi: sono tumori benigni che possono contenere siero (cistoadenoma sieroso) o muco (cistoadenoma mucinoso) e sono più frequente sopra i 40 anni di età.
  • Endometrioma: sono cisti di origine endometriosica e pertanto ripiene di sangue al loro interno.
  • Cisti da sindrome dell’ovaio policistico: sono le multiple cisti che caratterizzano l’ovaio delle donne affette da questa sindrome, per uno sbilanciamento della produzione ormonale.
  • Tumori maligni dell’ovaio: anche i tumori maligni possono manifestarsi come cisti e, pertanto, è sempre consigliato indagare ogni cisti ovarica per escludere questa, seppur fortunatamente meno frequente, evenienza.

Clinica

Sintomi

Una cisti ovarica generalmente è asintomatica. Tuttavia se raggiunge grandi dimensioni può creare una sensazione di pesantezza addominale o ostacolare il normale svuotamento della vescica o dell’intestino. Se la cisti si rompe può manifestarsi con dolore sordo o acuto addominale ma anche irradiato alla schiena. Infine, una grande cisti ovarica può, per il suo peso, causare una torsione dell’ovaio. In questo caso, che si manifesta con dolore addominale, si rende necessario un intervento tempestivo prima che l’ovaio vada in necrosi.

Diagnosi

Il primo approccio clinico per una cisti ovarica è la visita ginecologica e l’esecuzione di una ecografia addominale o transvaginale. Tale ecografia permette di valutare la forma della cisti, calcolarne le dimensioni, la sede e valutarne il contenuto. Per escludere eventuali forme tumorali è possibile implementare l’indagine con degli esami del sangue che vadano a ricercare il CA-125 e l’HE-4, marker neoplastici. Inoltre, qualora si ponga diagnosi di tumore può essere utile anche effettuare una risonanza magnetica.

Terapia

Le cisti funzionali nella maggioranza dei casi scompaiono autonomamente. Se questo non dovesse avvenire è utile la somministrazione della pillola anticoncezionale. Nel caso di cisti patologiche di grandi dimensioni e refrattarie alla terapia è possibile considerare l’intervento chirurgico. Esso generalmente è una laparoscopia. Tuttavia, nel caso di tumori maligni l’intervento sarà una laparotomia con rimozione anche dell’ovaio controlaterale e dell’utero.

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