
Cos’è l’amenorrea? Cause, sintomi e cure
- Cos’è l’amenorrea?
- Tipologie di amenorrea
- Quali sono le cause dell’amenorrea?
- Quali sono i sintomi dell’amenorrea?
- Quando bisogna rivolgersi al medico?
- L’amenorrea comporta delle complicazioni?
- Come si ottiene la diagnosi di amenorrea?
- Come si cura l’amenorrea?
- Si può prevenire l’amenorrea?
- Si può rimanere incinta nonostante l’amenorrea?
Tra le condizioni legate al ciclo mestruale che interessano un gran numero di donne di qualsiasi età rientrano la l’ipermenorrea (la presenza di un flusso intenso e persistente, talvolta anche doloroso) e l’amenorrea che consiste nella totale assenza di mestruazioni, anzi, di interi cicli mestruali.
Cos’è l’amenorrea?
L’amenorrea è il termine medico con il quale si indica la mancanza di mestruazioni. Questa condizione si presenta in modo fisiologico in determinate fasi della vita di una donna, cioè prima della pubertà, dopo la menopausa, durante la gravidanza e, a volte, nel corso dell’allattamento.
Al di fuori di questi casi, l’amenorrea non è una condizione fisiologica, né normale, ma è causata da malattie che provocano un’alterazione generale dell’organismo, da patologie a carico dell’apparato genitale o da traumi psichici.
Quando la funzionalità mestruale si altera, provocando anche l’assenza di mestruazioni, significa che un meccanismo che si svolge coinvolgendo l’endometrio si è inceppato, non sta funzionando più come prima; ecco perché è importante indagare a fondo, eseguire tutti gli esami del caso e risalire a una causa certa.
Tipologie di amenorrea
Esistono due tipi di amenorrea, che si differenziano tra loro in base al momento in cui si manifestano nella vita di una donna:
- amenorrea primaria: si intende la mancata manifestazione del menarca sia dopo il compimento del 16esimo anno di vita, nonostante la presenza di tutti gli altri caratteri sessuali secondari (come il seno e i peli pubici), sia dopo il 14esimo anno di vita e senza alcun cenno di sviluppo di un carattere sessuale secondario;
- amenorrea secondaria: si intende l’assenza di mestruazioni per almeno 3 mesi consecutivi in tutte quelle donne che non hanno mai avuto un ciclo mestruale irregolare e per almeno 9 mesi consecutivi nelle donne con oligomenorrea precedente.
Quali sono le cause dell’amenorrea?
Le cause che possono provocare amenorrea sono davvero tantissime; spesso si tratta di fattori fisiologici, come la gravidanza e la menopausa, mentre in altri casi si possono nascondere vere e proprie patologie.
Cause di amenorrea primaria
Per quanto riguarda l’amenorrea primaria, le cause principali possono essere 3:
- anomalie cromosomiche o genetiche: possono alterare o interrompere le normali funzionalità delle ovaie. Un esempio è dato dalla Sindrome di Turner, causata dalla mancanza o dall’incompletezza di un cromosoma X, così come dalla sindrome da insensibilità agli androgeni;
- disturbi del sistema nervoso centrale: coinvolgono l’ipotalamo o la ghiandola pituitaria;
- eccessivo esercizio fisico: spesso associato a DCA (disturbi del comportamento alimentare).
Cause di amenorrea secondaria
In caso di amenorrea secondaria, invece, la storia si complica, perché le cause scatenanti possono essere svariate e spesso, per ottenere una diagnosi, servono tempo e tanta pazienza. I fattori principali sono:
Cause naturali amenorrea secondaria
- gravidanza;
- allattamento;
- menopausa.
Farmaci e terapie per amenorrea secondaria
- contraccettivi orali;
- alcuni farmaci antidepressivi, antipsicotici, antiemetici, oppioidi e antipertensivi;
- trattamenti radianti e chemioterapici per forme di cancro ematologiche, ginecologiche e della mammella;
- presenza di tessuto cicatriziale nell’utero, formatosi a seguito di raschiamento, parto cesareo o rimozione di un polipo/fibroma.
Amenorrea ipotalamica
Si verifica quando l’ipotalamo, una ghiandola localizzata nel cervello incaricata di regolare diversi processi del corpo, rallenta o interrompe il rilascio dell’ormone GnRh, che stimola la diffusione delle gonadotropine e avvia il ciclo mestruale. Questa causa è molto comune nelle donne:
- sottopeso;
- con scarsa quantità di grasso corporeo;
- che assumono poche calorie e pochi grassi;
- che soffrono di ansia e stress;
- che praticano attività sportiva fino alla sfinimento;
- che consumano più calorie di quante ne assumano;
- con carenza di leptina, un ormone proteico che regola appetito e metabolismo.
Condizioni ginecologiche
- Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS): si manifesta quando il corpo femminile produce più androgeni (quindi ormoni maschili) del normale che comportano la formazione di cisti o sacche nelle ovaie;
- Insufficienza ovarica primaria associata a cromosoma X fragile (FXPOI): le ovaie smettono di funzionare prima della normale menopausa, intorno ai 40 anni, per via di un cambiamento genetico del cromosoma X.
Problemi tiroidei
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla posta alla base del collo che produce ormoni incaricati di controllare il metabolismo, capaci di incidere sulla pubertà e sulle mestruazioni. Le due condizioni legate a un’alterazione delle sue funzionalità sono:
- ipertiroidismo, quando la ghiandola tiroidea è troppo attiva;
- ipotiroidismo, quando la ghiandola è troppo poco attiva e può causare anche amenorrea.
Tumore dell’ipofisi
Il tumore dell’ipofisi è a carico della ghiandola pituitaria del cervello, che regola la produzione di ormoni che partecipano a varie funzioni dell’organismo, comprese quelle metaboliche e riproduttive. Non è canceroso, ma può interferire con la regolazione ormonale delle mestruazioni.
Quali sono i sintomi dell’amenorrea?
Il principale sintomo dell’amenorrea è, ovviamente, la mancata perdita di sangue, tipica del flusso mestruale; questo aspetto può essere accompagnato da altri sintomi, che variano da donna a donna (anche per intensità e durata):
- mal di testa;
- disturbi della vista;
- irsutismo, cioè eccessiva crescita di peli sul viso;
- acne;
- dolore pelvico;
- secchezza vaginale;
- perdita di capelli;
- galattorrea, cioè perdita anomala di latte dal seno;
- vampate di calore;
- sudorazione notturna;
- disturbi del sonno;
- aumento o riduzione del peso corporeo.
Quando bisogna rivolgersi al medico?
L’amenorrea potrebbe essere una condizione passeggera o prolungarsi per parecchio tempo. I casi in cui è necessario rivolgersi a un medico specialista (Dott. Guido Ambrosini ginecologo a Padova) sono i seguenti:
- se, compiuti 16 anni di età, non è comparso il menarca;
- se il menarca non compare entro 3 anni dallo sviluppo del seno, o se quest’ultimo non si sviluppa entro i 13 anni;
- se non si verificano cicli mestruali per oltre 3 mesi;
- se le mestruazioni iniziano a essere irregolari.
Inoltre, può essere contattare il medico anche nel caso in cui dovesse saltare un solo ciclo mestruale (così da indagarne la causa) e se le mestruazioni tardano ad arrivare, perché potrebbe trattarsi di gravidanza.
L’amenorrea comporta delle complicazioni?
Se si interviene tempestivamente, l’amenorrea non dovrebbe comportare conseguenze gravi; al contrario, se si sorvola sulla condizione e non si indagano le cause scatenanti, allora si potrebbe incorrere in:
- infertilità e disturbi della gravidanza;
- maggiore esposizione a malattie cardiovascolari e osteoporosi;
- dolore pelvico.
Come si ottiene la diagnosi di amenorrea?
La diagnosi amenorrea si può ottenere solo consultando un ginecologo esperto che, ponendo inizialmente delle semplici domande, potrà già avere un quadro più chiaro della situazione. Di norma, le informazioni richieste sono:
- età in cui è comparso il menarca;
- tipo di ciclo mestruale;
- attività sessuale;
- esclusione di una gravidanza;
- recenti cambiamenti di peso;
- attività fisica.
Dopodiché, l’iter diagnostico procede in modo diverso in base alla tipologia di amenorrea, se primaria o secondaria: se le mestruazioni non compaiono entro i 16 anni di età, il ginecologo eseguirà un accurato esame fisico, compreso un esame pelvico, per rilevare altri segni di pubertà e, in base a quanto ottenuto, potrebbe richiedere ulteriori esami di approfondimento; se, invece, si ha a che fare con amenorrea secondaria, dopo aver escluso un’eventuale gravidanza, il ginecologo eseguirà un esame fisico completo di esame pelvico e, all’occorrenza, potrebbe richiedere:
- esami della funzionalità tiroidea;
- esami della funzionalità ovarica (LH, FSH, AMH);
- esame degli androgeni;
- esame della prolattina;
- challenge test ormonale (induce la comparsa delle mestruazioni);
- screening per una permutazione del gene FMR1 (per la sindrome dell’X fragile);
- valutazione cromosomica;
- ecografia degli organi riproduttivi;
- TAC degli organi riproduttivi;
- risonanza magnetica;
- isteroscopia.
Nel caso in cui gli esami dovessero dare tutti esito negativo, allora si parlerà di amenorrea idiopatica (cioè senza causa specifica).
Come si cura l’amenorrea?
Il trattamento dell’amenorrea dipende da diversi fattori, tra cui la causa scatenante, lo stato di salute della paziente e gli obiettivi che desidera raggiungere. Se la condizione, primaria o secondaria che sia, dovesse dipendere dallo stile di vita, il medico potrebbe raccomandare di cambiare alcune abitudini quotidiane:
- mantenere il peso-forma, dato che il sovrappeso e il sottopeso incidono sul ciclo mestruale;
- evitare lo stress, chiedendo un supporto psicologico se necessario;
- praticare attività fisica con moderazione, magari rivolgendosi a un personal trainer;
- monitorare l’andamento del proprio ciclo mestruale e aggiornare costantemente il ginecologo, in modo da poter intervenire al momento opportuno.
Come si cura l’amenorrea primaria?
In base all’età della paziente e ai risultati ottenuti dagli esami di funzionalità ovarica, l’amenorrea primaria potrebbe richiedere un periodo di attesa. Se l’esame di funzionalità ovarica riporta livelli bassi di ormone follico-stimolante (FSH) o luteinizzante (LH), allora le mestruazioni potrebbero essere semplicemente “in ritardo”.
Se, invece, l’amenorrea primaria è causata da problemi genetici o cromosomici, allora potrebbe essere inevitabile ricorrere alla chirurgia; le donne con disgenesia gonadica 46 XY possiedono un cromosoma X, un cromosoma Y e ovaie che non si sviluppano in modo normale e, in questi casi, queste ultime vengono rimosse in laparoscopia per prevenire o ridurre il rischio di cancro.
Come si cura l’amenorrea secondaria?
L’amenorrea secondaria, in base alla causa, può essere trattata sia con terapie farmacologiche, sia con terapie chirurgiche, talvolta combinate tra loro. Tra i rimedi farmacologici più utilizzati rientrano:
- contraccettivi orali o altri farmaci ormonali;
- farmaci che riducono i sintomi di PCOS, cioè la sindrome dell’ovaio policistico;
- terapia a base di estrogeni, indicata per le donne con insufficienza ovarica precoce o insufficienza ovarica primaria associata a cromosoma X fragile (FXPOI).
Solitamente, i farmaci appena elencati sono abbastanza sicuri, ma comportano numerosi effetti collaterali (alcuni molto gravi); pertanto, è molto importante discuterne prima con il medico per trovare la soluzione più adeguata.
L’intervento chirurgico, invece, viene proposto solo in alcuni casi particolari:
- presenza di cicatrici uterine, che possono formarsi dopo la rimozione di fibromi, parti cesarei e prelievi di tessuto uterino per scopi diagnostici;
- tumore pituitario che, pur non essendo maligno, può comunque causare seri problemi ingrossandosi.
Si può prevenire l’amenorrea?
Dipende: se l’amenorrea primaria non si può né prevedere, né prevenire, per l’amenorrea seconda è diverso, perché è possibile adottare uno stile di vita sano che può sicuramente favorire un normale ciclo mestruale. Tra i suggerimenti rientrano:
- mantenere un corretto peso corporeo;
- seguire una dieta sana, varia ed equilibrata;
- praticare regolare attività fisica, evitando gli eccessi;
- sottoporsi a regolari visite ginecologiche, complete di ecografia transvaginale e pap-test.
Si può rimanere incinta nonostante l’amenorrea?
La risposta è sì, è possibile ottenere una gravidanza anche se le mestruazioni non sono regolari. Tra le conseguenze (gravi) dell’amenorrea è compresa l’infertilità, ma esiste comunque la possibilità di procreare, così come alcune terapie per la condizione possono addirittura aumentare la probabilità di rimanere incinta.
Di conseguenza, le donne che non desiderano diventare madri a breve, devono adottare precauzioni anticoncezionali anche in caso di amenorrea; lo stesso vale quando si allatta al seno. A meno che non sia sopraggiunta la menopausa, una donna resta comunque fertile.
Se soffri di Amenorrea e ti trovi a Padova, contatta lo Studio di Ginecologia Ambrosini del Dott. Guido Ambrosini a Padova.
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